Perché studiare Chimica a Modena
- - I corsi di laurea in Chimica e Scienze Chimiche a Modena
- - Cos'è la Chimica
- - Le professioni del Chimico
- - Storia della Chimica nell'Università di Modena e Reggio Emilia
- - La chimica e il comprensorio modenese e reggiano
- - Alcuni buoni motivi per studiare chimica a Modena
Per saperne di più contattare:
Prof. Gianantonio Battistuzzi
tel. 0592058639
E-mail: battistuzzi.gianantonio@unimore.it
I corsi di laurea in Chimica e Scienze Chimiche a Modena
Presso lUniversità di Modena e Reggio Emilia, lo studio della Chimica è organizzato su due livelli:
Laurea in Chimica (Classe di laurea L27, DM. 270 del 22/10/2004), della durata di tre anni, ad accesso programmato tramite test di verifica del possesso dei requisiti minimi. Gli argomenti del test riguardano prevalemntemente conoscenze di matematica e di chimica rientranti nei programmi di tutte le scuole superiori.
Laurea Magistrale in Scienze Chimiche della durata di due anni, alla quale possono accedere solamente coloro che sono in possesso di una Laurea.
In entrambi i casi, il percorso di studi è articolato in lezioni teoriche, esercitazioni numeriche e corsi pratici di laboratorio, i quali costituiscono il completamento ideale dellattività didattica svolta in aula.
La Laurea in Chimica ha lo scopo di fornire una buona conoscenza di base delle scienze e tecnologie chimiche e del metodo scientifico, per formare laureati in grado di proseguire efficacemente la propria formazione accademica in corsi di Laurea Magistrale (prevalentemente di ambito chimico) o di inserirsi proficuamente nel mondo del lavoro. I primi due anni della Laurea in Chimica prevedono un percorso formativo comune a tutti gli iscritti, nel corso del quale vengono fornite le conoscenze scientifiche di base e sono sviluppate le conoscenze chimiche fondamentali. Al terzo anno, gli studenti scelgono fra due curricula formativi differenti che si differenziano per alcuni insegnamenti del III anno,
Curriculum metodologico: è rivolto prevalentemente agli studenti che sono intenzionati a proseguire gli studi in una laurea magistrale e quindi i contenuti degli insegnamenti caratterizzanti-opzionali del III anno approfondiscono gli aspetti di base delle metodologie di studio e di indagine dei sistemi chimici, i cui aspetti applicativi possono essere acquisiti durante lo svolgimento dellinternato in un laboratorio dellAteneo.
Curriculum applicativo: gli insegnamenti caratterizzanti-opzionali del III anno del curriculum applicativo forniscono capacità di tipo pratico-esercitazionale e sono volti alla conoscenza delle problematiche tecnico-scientifiche e gestionali comuni al mondo produttivo locale. Gli studenti del percorso avranno modo di applicare e approfondire sul campo quanto appreso in ambito accademico nel corso di un periodo del tirocinio in azienda.
La Laurea Magistrale in Scienze Chimiche ha lo scopo di completare la formazione scientifica dello studente in ambito chimico, mediante lapprofondimento della preparazione teorico-pratica nei vari ambiti della chimica e lacquisizione di conoscenze specialistiche in uno specifico settore chimico. Il percorso di studi della Laurea Magistrale in Scienze Chimiche è progettato in modo di formare un laureato in grado di operare con ampia autonomia ed elevata responsabilità in laboratori di ricerca e sviluppo, di controllo o di analisi nei comparti dellindustria, dellambiente, della sanità, dei beni culturali e della Pubblica Amministrazione o di proseguire la propria formazione nellambito di Corsi di Dottorato di Ricerca, di Specializzazione e di Master di II livello.
La Laurea Magistrale in Scienze Chimiche prevede un percorso formativo costituito da alcuni insegnamenti comuni a tutti gli iscritti, che forniscono conoscenze ritenute essenziali per la formazione di una Laureato Magistrale, i quali sono integrati da corsi a scelta dello studente. A seconda della tipologia degli insegnamenti opzionali scelti, lo studente raggiungerà una formazione chimica generalista (acquisizione di competenze che ricoprono i vari settori della chimica, con formazione trasversale sia teorica che sperimentale) oppure specializzata nel settore dei materiali (acquisizione di competenze inerenti la chimica dei materiali di naturali e di sintesi, nei suoi vari aspetti teorici e sperimentali, comprese le interazioni con lambiente naturale) o in quello dei sistemi molecolari (acquisizione di competenze di sintesi, caratterizzazione e studio delle correlazioni struttura-proprietà e struttura-funzione di sistemi molecolari complessi).
Gli insegnamenti opzionali sono fortemente integrati con le attività di ricerca più innovative dei docenti e tengono conto delle conoscenze richieste per svolgere attività di Ricerca e Sviluppo nelle strutture pubbliche e private operanti nel campo dei materiali (comprese le attività rivolte alla loro caratterizzazione ed analisi) o negli ambiti agro-alimentare, ambientale e delle formulazioni
La chimica è una Scienza Centrale, impostata su fondamenti matematici e fisici, che studia la materia, le sue proprietà e le trasformazioni cui essa va incontro.
Nulla di ciò che ci circonda esula dal campo della chimica, sia esso animato o inanimato, vegetale o minerale, terrestre o di origine astrale. La chimica coinvolge ogni aspetto della nostra vita, del nostro ambiente e del nostro mondo e quindi la comprensione dei processi e dei fenomeni che avvengono dentro ed attorno a noi non può prescindere dalla sua conoscenza. La chimica è perciò una scienza di base per molte altre discipline che si sono sviluppate partendo dai suoi principi ed è uno strumento per il lavoro scientifico utilizzato da tutte le altre scienze, così come da tempo lo sono la matematica e la fisica. E il caso, ad esempio, delle moderne biologia e medicina molecolare, le quali studiano i processi biologici e leffetto dei farmaci a livello molecolare, cioè con un approccio di tipo chimico. Non deve quindi stupire che i Premi Nobel per la chimica del 1993 e del 2006 siano andati rispettivamente a Michael Smith e Kary B. Mullis, che hanno sviluppato le tecniche di mutagenesi sitospecifica e la Polimerase Chain Reaction, e a Roger D. Kornberg, per i suoi studi sulle basi molecolari che regolano i processi di trascrizione nelle cellule eucariote.
Daltra parte, lo sviluppo delle conoscenze chimiche e la loro applicazione contribuisce in maniera determinante allo sviluppo tecnologico, consentendo allumanità di incrementare progressivamente la durata e la qualità della propria esistenza. Per capire limpatto della chimica sulla evoluzione della nostra società è sufficiente sottolineare come molti dei miglioramenti tecnologici che hanno segnato i passaggi chiave delle civiltà umana (la scoperta del fuoco, la lavorazione dei metalli, la produzione della terracotta e del vetro, la scoperta della polvere da sparo, lutilizzo dei combustibili fossili per produrre energia e nuovi materiali, la produzione di fertilizzanti e di medicinali) siano collegati alla capacità di controllare trasformazioni della materia (cioè di fare avvenire reazioni chimiche) sempre più complesse. Il ruolo chiave della chimica nello sviluppo tecnologico non è venuto meno neppure oggi, poiché da essa dipende lutilizzo ed il miglioramento delle proprietà di molti materiali naturali e la scoperta e lo sviluppo di nuove sostanze (medicinali, polimeri, detergenti) e di materiali innovativi (fibre, materiali ceramici, compositi o nanostrutturati). Il ruolo centrale della chimica nello sviluppo della conoscenza e della tecnologia è destinato a perpetuarsi anche nel futuro, dal momento che essa sarà protagonista di molte delle sfide che attendono lumanità nei prossimi decenni come la messa a punto di processi industriali a basso impatto ambientale e di metodi non pericolosi per trattare i rifiuti, lo sviluppo di tecniche per combattere linquinamento e risanare i siti inquinati e tossici, la ricerca di nuove fonti di energia e il migliore utilizzo di quelle già a nostra disposizione. La chimica è assoluta protagonista anche nel campo delle nanotecnologie e delle biotecnologie, che insieme alle tecnologie informatiche, sono le basi su cui si fonda la società (e leconomia) della conoscenza. Le nanotecnologie, infatti, sono basate sulla applicazione a livello atomico e molecolare della chimica. Analogamente, anche le biotecnologie possono essere viste come una speciale applicazione della chimica, dal momento che le cellule sono delle vere e proprie fabbriche chimiche, in cui in maniera incessante le molecole vengono metabolizzate (distrutte) e sintetizzate (prodotte).
La pervasività della chimica nella società moderna è tale (visita il sito Chemistry and you oppure guarda il filmato "Vivere senza chimica" ) da aprire al laureato in chimica un amplissimo ventaglio di sbocchi professionali in campo industriale, nella difesa dellambiente, nel controllo della sicurezza degli alimenti e dei prodotti, nella ricerca e nellinsegnamento (Chimica, una buona scelta - informativa di Federchimica; Quattro idee per il futuro) Inoltre, sempre più frequentemente, il laureato in chimica svolge professioni e lavori in luoghi che possono sembrare inconsueti per uno scienziato: ad esempio nei tribunali, dove le sue analisi sono spesso fondamentali per la soluzione di un caso giudiziario, o nei musei, dove si occupa del restauro e della conservazione dei beni culturali, che costituiscono una ricchezza fondamentale per il nostro paese.
Lindustria chimica è tuttora un settore trainante delleconomia italiana. Negli ultimi 20 anni, essa si è progressivamente convertita dalla chimica delle sintesi alla chimica delle formulazioni, cioè alla produzione di prodotti, come pitture, vernici ed inchiostri, adesivi e sigillanti per ledilizia, prodotti per la casa, cosmetici e farmaci, ottenuti dalla miscelazione di intermedi chimici prodotti altrove. Naturalmente, le possibilità di impiego del laureato in chimica in campo industriale non si limitano solamente allindustria chimica, ma si estendono anche a comparti nei quali la chimica gioca un ruolo rilevante, come lagro-alimentare, il ceramico e il meccanico. Il progressivo incremento della complessità dei processi produttivi ha ampliato la sfera delle attività il ruolo del laureato in chimica in campo industriale al di là dei classici ruoli nel controllo qualità e nello sviluppo di nuovi prodotti, portandolo ad occuparsi anche di ambiente, salute, normativa tecnica, sistemi di certificazione, sicurezza, proprietà intellettuale, relazioni internazionali, gestione delle risorse, logistica. La complessità e lampiezza di tali problematiche ha inoltre aperto ad un numero sempre crescente di laureati in chimica la possibilità di svolgere il ruolo di consulenti esterni per le aziende come liberi professionisti.
Il laureato in chimica trova inoltre una ampia collocazione nei laboratori di analisi chimiche e merceologiche, che si occupano di analisi di tipo ambientale, alimentare e tecnologico.
Naturalmente, non deve essere dimenticato che al laureato in chimica si aprono le possibilità di trovare unoccupazione nellinsegnamento e nellambito dei laboratori di ricerca italiani e stranieri, anche al di fuori dei tradizionali ambiti chimici, grazie alla tendenza di creare team di lavoro costituiti da persone con formazioni differenti e complementari.
Dal punto di vista occupazionale, quindi, una laurea in chimica offre numerose opportunità, perché il mondo del lavoro riconosce la formazione di un chimico e la sua utilità in numerosi settori.
Per ulteriori informazioni e dettagli,
cliccare QUI e consultare la sezione "Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati"
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La storia della Chimica nell'Università di Modena e Reggio Emilia
La prima Cattedra di Chimica e Botanica dell'Università di Modena fu istituita nel 1772 ed affidata a Francesco Roberto de Laugier, in precedenza Professore di Chimica e Botanica a Vienna, il quale a partire dal 18 marzo 1773 tenne le proprie lezioni nel nuovo Laboratorio Chimico, realizzato nel fabbricato delle Stimmate (ora Palazzo Tardini) situato in Corso Canalgrande, poco distante dall'Orto Botanico. Il Laboratorio era costituito da un unico ampio locale dotato di tre finestre, cui erano annessi una piccola camera, un lavatoio ed un pozzo; da una parte vi era un camino per gli esperimenti e dallaltra tre ordini di sedili in legno, in forma di teatro per gli studenti.Dal 1796/97 al 1801/02 la Cattedra di Chimica fu soppressa per poi essere riattivata definitivamente nel 1804.
Nel 1817, il LaboratorioChimico fu trasferito nel Palazzo Universitario dove rimase fino ai primi anni del Novecento. Nel 1848/49 fu istituita la Cattedra di Chimica Organica e Farmaceutica, che andò ad affiancarsi a quella storica di Chimica Minerale e Tecnologica. Nello stesso anno venne istituita la classe Fisico-matematica nella quale esisteva una cattedra di Chimica generale e tecnologica. L'Unità dItalia trasformò linsegnamento della chimica presso lAteneo Modenese, a causa della riforma del 1862, che uniformò gli insegnamenti in tutto il regno e stabilì la distinzione fra università maggiori (Bologna, Napoli, Palermo, Pisa, Pavia e Torino) e minori (Modena, Cagliari, Messina, Catania, Genova, Parma, Siena).
In seguito a tale riforma, la Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell'Università di Modena fu abilitata a rilasciare quattro lauree tra le quali la Fisico-Chimica, ma è solamente a partire dal 1882 che si potè parlare di laurea in Chimica propriamente detta. La successiva riforma del 1924 cambia il nome della Facoltà in Facoltà di Scienze con due sole lauree, in Chimica ed in Scienze Naturali. Nel frattempo, lIstituto di Chimica fu trasferito nel Palazzo di via S. Eufemia dove rimase dal 1908 fino al 1968, anno in cui i tre Istituti di Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Organica e Chimica Fisica si trasferirono nellattuale sede del Dipartimento di Chimica. Nel 1985, in applicazione del DPR 382/1980, i tre suddetti Istituti si unirono formando il Dipartimento di Chimica.
Nel 2012, a seguito dell'applicazione della L. 240/2010, il Dipartimento di Chimica e il Dipartimento di Scienze della Terra si unirono, dando vita all'attuale Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche.
La Chimica e il comprensorio modenese e reggiano
Grazie alla sua eccezionale vitalità economico-produttiva, il comprensorio modenese-reggiano offre da sempre ampie possibilità di impiego ai Laureati in Chimica, sia nel settore produttivo che in quello dei servizi. Tradizionalmente, i comparti industriali in cui più ampia è la presenza di laureati in chimica sono quello ceramico ed agro-alimentare (industrie conserviere, lattiero-casearie, enologiche, salumifici, acetaie), cui si aggiungono importanti realtà in campo bio-medicale (produzione di oggetti usa e getta per impieghi sanitari) e numerose ditte attive nellambito della chimica delle formulazioni, che producono vernici ed inchiostri, adesivi e sigillanti per ledilizia, prodotti per la casa, cosmetici e integratori alimentari.
I laureati in chimica trovano inoltre occupazione nei numerosi laboratori di analisi chimiche e merceologiche, pubblici e privati, attivi sul territorio. Inoltre, per coloro che sono interessati a svolgere unattività di tipo libero professionale, il capillare sviluppo produttivo del nostro comprensorio garantisce unampia richiesta di servizi di consulenza legati alla professionalità del chimico, ad esempio in ambito ambientale e/o di sicurezza del lavoro.
Alcuni buoni motivi per studiare Chimica a Modena
Insegnamenti nei quali sono trattati in maniera approfondita sia gli aspetti teorici che applicativi della Chimica Favorevole rapporto fra numero di studenti e di docenti, che garantisce un rapporto continuo e diretto con i docenti Docenti giovani ed altamente specializzati in tematiche di ricerca originali e di frontiera Strumentazioni scientifiche davanguardia a disposizione anche per gli insegnamenti di laboratorio Percorso di studio flessibile ed attento alle esigenze territoriali Attività di ricerca trans-disciplinare e di alto livello Ambiente vivace e stimolante dal punto di vista culturale Rapporti internazionali per la mobilità studentesca Ottimo livello di occupabilità Elevato livello di soddisfazione da parte dei laureati in Chimica a Modena, testimoniato dal fatto che 85,7 % di essi re-iscriverebbe (contro 80,1 % a livello nazionale, fonte Almalaurea) Buone strutture di supporto alla didattica: Biblioteche, Sale Studio, Mensa, Parcheggi, Trasporti pubblici